I fatti di Rosarno - contributo di Pasquale Monea

13.01.2010 23:18

 Ora siamo a posto. Gli extracomunitari se ne sono andati e la civiltà si è nuovamente insediata nelle nostre zone.

Nessuno, però, ha notato la disperazione di quel ragazzo (avrà avuto vent’anni) che ricoverato in ospedale, impallinato dalle persone civili, si è, con molta discrezione, voltato dalla parte opposta della telecamera perché piangeva.

Nessuno ha pensato che questo ragazzo, dalla nascita, chissà quali privazioni e sacrifici ha dovuto sopportare. La fame e la miseria, le guerre nel suo paese. La lontananza dai propri cari, senza i cenoni di Natale ed i brindisi di Capodanno, lo stare peggio delle bestie, il lavoro duro e sotto sottopagato, i caporali, le fucilate, nel nostro paese.

Nessuno di noi si è ricordato di quando i nostri nonni e bisnonni partivano per le lontane americhe con una valigia di cartone legata con lo spago per arrivare, dopo settimane di traversata nelle stive (come i clandestini di oggi), ad Ellis Island, a New York, dove si veniva disinfettati come facevano i tedeschi nei campi di concentramento, per poi essere avviati, tramite i soliti caporali al lavoro duro, quello che i residenti si rifiutavano di fare.

In mezzo ai nostri migranti c’erano quelli (il 90 %) che spinti dal bisogno si sono dati da fare facendo, in molti casi, fortuna, c’erano i vagabondi (il 9 %) che aspettavano la manna dal cielo o vivevano di espedienti e, poi, c’erano i delinquenti (ci si ricordi degli italiani Al Capone, Jhon Gotti, Lucki Luciano per ricordare i più noti).

Tra i moderni migranti abbiamo le stesse percentuali. Però questi sono delinquenti tutti.

L’altra sera in una trasmissione televisiva, l’On. Daniela Santanchè ebbe a dire (ribadendolo una seconda volta giorno 11/12) che “l’Italia è diventata la pattumiera d’Europa”. I politici, di qualunque estrazione, dovrebbero meditare prima di aprire la bocca dando fiato alle corde vocali. Infatti se si dice che l’Italia è la pattumiera d’Europa, significa che il migrante è la spazzatura dato che nella pattumiera si getta la spazzatura. E’ questa un’affermazione che la dice lunga sul razzismo in Italia. E’ la stessa delicatezza che ha avuto l’On. Borghezio che ha chiesto ad un capotreno di pulirgli con l’alcool il sedile del treno perché poco prima c’era seduta una signora di colore. Il bello è che poi questi signori si inalberano facendo chiasso in televisione e sui giornali per la vicenda Crocifisso nelle scuole. Ciò starebbe a significare che sono credenti e Cristiani. No. Sono solo ipocriti. Nostro Signore preferirebbe, ne sono certo, allo stare appeso su di un muro senza che nessuno se ne accorga, un po’ di accoglienza e di rispetto nei confronti di chi non ha nulla. Per i credenti dovrebbe essere:” Dare da mangiare agli affamati e da bere agli assetati e vestire gli ignudi”.

Comunque, ora è tutto passato. I giornali ed i telegiornali non ne parlano più, i cronisti sono tornati nelle loro accoglienti case di città, i politici, di centro, di destra e di sinistra continuano a dire le solite fesserie prendendoci per i fondelli, noi abbiamo la coscienza a posto perché non siamo razzisti (lo abbiamo gridato, ma solo gridato, ai quattro venti) e, quindi, possiamo continuare a stare in piazza in attesa che qualcuno ci dia un lavoro ben pagato ed al calduccio, le arance marciranno per terra per mancanza di bestie che le raccolgono, e gli extracomunitari continueranno, da altra parte, a fare quello che facevano a Rosarno avendo come unico sollievo un copertone vecchio che bruciando li scalda ai bordi delle strade in attesa del caporale del giorno.

Eppure uno di loro è morto ammazzato nella civile America perché diceva:” I have a dream”. Io ho un sogno. Bene oggi il sogno si è definitivamente infranto.

VERGOGNIAMOCI