<Preistoria
>In molte contrade del vasto territorio di Candidoni sono stati rinvenuti, occasionalmente, strumenti in Selce ed in Ossidiana che attestano una frequentazione di età neolitica. L’esempio più significativo di tale presenza preistorica si riscontra nella scoperta di un Villaggio neolitico, sito in località Sovereto, nell’area detta “Ferrari”, che guarda verso sud nella valle del Mesima. Qui una profonda aratura meccanica ha portato in superficie una cospicua quantità di materiale ceramico, quasi tutto decorato a motivi impressi di stile Stentinelliano, insieme a grande abbondanza di strumenti litici, prevalentemente in Ossidiana ed In Selce Piromica. Un breve studio del sito archeologico ha messo in evidenza il fondo di diverse capanne a pianta circolare. Data la posizione geografica e l’enorme quantità di schegge di lavorazione della pietra lavica, è lecito presupporre che tale villaggio fu una delle sedi in cui circa 7000 anni fa si svolgeva il commercio della preziosa Ossidiana proveniente da Lipari. La pietra, pervenuta nei vari villaggi costieri della nostra area tirrenica, veniva lavorata per ottenere strumenti quali: lame, punte, raschiatoi e bulini, indispensabili per la pratica dell’agricoltura, della caccia e degli altri usi quotidiani. I manufatti finiti o nuclei grezzi, prendevano la via dell’interno attraverso la Valle del Mesima o per tratturi posti sui contrafforti del vicino Aspromonte giungevano nel versante Jonico, da qui arrivavano in Lucania e anche in Puglia. In tutti questi luoghi l’Ossidiana veniva barattata vantaggiosamente con beni agricoli ed altri manufatti. Si veniva a realizzare così il più antico, se non il primo, esempio di commercio organizzato che vide questa nostra ampia area geografica. Questi antichi abitanti appartenevano ad un gruppo etnico di razza Ibero-Liguri che pervennero ad ondate successive da Oriente e da Occidente nella nostra Penisola, portando le prime forme di civiltà. La stessa presenza è stata riscontrata anche in un’altra zona del nostro territorio detta Fabiana. In contrada Pirarelli (estremo sud del territorio candidonese) è stata scoperta una Necropoli risalente all’età del Ferro che venne ascritta alla cultura Anellenica di Torre Galli I presso Troppa. Qui fu anche rinvenuto materiale Magnogreco risalente al VI e al V secolo a.c. che ha fatto postulare i primi contatti commerciali fra indigeni (Siculi e coloni della vicina Medma). Nel nostro territorio riscontriamo una significativa presenza Medamea nella località di Sovereto di Candidoni.La città di Medma che sorse presso l’odierna Rosarno, insieme ad Hipponion (l’attuale Vibo Valentia) rappresentarono le colonie minore dell’espansione Locrese sul Tirreno che qui furono edificati a partire dall’inizio del VI secolo a.c. Nell’ampio pianoro del Sovereto sono stati portati alla luce, a più riprese, vari e sparsi sepolcri ed una interessante necropoli di media dimensione, costituita da tombe dette a “Cappuccina”. Queste indicano l’esistenza, nella zona, di fattorie rurali ed edifici adibiti, oltre che alla normale abitazione, anche a scopo commerciale, magazzini ubicati nella direttiva del vicino Emporio, porto commerciale di Medma, situato, con buona probabilità, presso l’odierna Nicotera Marina. I corredi funebri risalgono al V e al IV secolo a.c. Essi comprendono statuine fittili femminili di squisita fattura, non meno belle le Patere, le coppe e i Lekithos (piccole ampolle), poi compaiono ancora lucerne e gioielli in bronzo. E’ stata inoltre rinvenuta una splendida moneta in oro oggi conservata insieme alla maggior parte dei reperti, nel Museo Archeologico di Reggio Calabria; altri reperti si possono ammirare presso il museo di Nicotera (VV) . In avanti nel tempo consideriamo inoltre una presenza di epoca romana. Significativi sono i resti di una struttura abitativa (forse un edificio rurale o una stazione di posta) situati lungo la vicinissima “via Popilia” nella zona occidentale del territorio limitrofo a quello della provincia di Vibo Valentia. A tutt’oggi questi resti sono oggetto di studio
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